Medjugorje, 25 novembre 2010
"Cari
figli,
vi guardo e vedo nel vostro
cuore la morte senza speranza, l'inquietudine e la fame.
Non c'è preghiera né fiducia in
Dio, perciò l'Altissimo mi permette di portarvi speranza e gioia.
Apritevi. Aprite i vostri cuori
alla misericordia di Dio e Lui vi darà tutto ciò di cui avete bisogno e
riempirà i vostri cuori con la pace, perché Lui è la pace e la vostra speranza.
Grazie per aver risposto alla
mia chiamata."
Dunque,
cari amici, questo messaggio è diviso in due parti.
Come
vedete la prima parte è quella del medico che mette in luce la gravità della
malattia, una gravità che potremmo dire da “encefalogramma piatto”, perché la
Madre dice: “nel vostro cuore c'è la morte senza speranza” quindi c'è
l'inferno. Cos'è l'inferno? È la morte senza speranza. È una situazione
esistenziale dove manca la fede, la carità, la preghiera, la fiducia in Dio.
Siamo una terra arida e abbiamo “cuori induriti, cuori di pietra”; conosciamo
molto bene questa denuncia che è presente nella Bibbia: “dei cuori induriti,
dei cuori di pietra”, dalla genia dei ribelli.
“Cari
figli, vi guardo e vedo nel vostro cuore la morte senza speranza”; la morte senza speranza viene quando abbiamo lasciato morire la fede,
morire la preghiera, morire la fiducia in Dio, morire la carità e quindi morire
il soprannaturale. Questa situazione è una situazione infernale, l'inferno è una separazione da Dio che
noi già anticipiamo in questa vita.
La
Madonna ci vede in questa situazione infernale, di morte eterna già anticipata,
ma, nel medesimo tempo, per fortuna, vede anche l'inquietudine,
perché, finché siamo su questa terra, nel profondo dell'uomo c'è la fame di Dio, finché siamo su questa
terra c'è nell'uomo il rimorso della coscienza. C'è comunque il desiderio di
uscir fuori da una situazione infernale, il desiderio di riscatto, di
liberazione, c'è nostalgia della Santità, della Verità, della Bellezza, della
Pace.
Allora
la Madonna fortunatamente vede in noi questa desolazione, ma nel
medesimo tempo anche l'inquietudine e la
fame. Cos'è l'inquietudine? L'inquietudine
è perché quando si è lontani da Dio non
si è contenti. La Madonna una volta ha detto: ”volete costruire un mondo senza Dio, per questo siete infelici!”.
Il male fa male, la vita lontana da Dio è una vita senza il sole, un gelo
infernale, una vita in cui non siamo contenti di noi stessi, anzi odiamo noi
stessi, disprezziamo noi stessi e odiamo e disprezziamo gli altri.
La
Madonna vede quest'inquietudine e in fondo vede questa fame, la fame di Dio,
la fame di felicità, la fame di eternità, la fame di immortalità, la fame di
santità, la fame di pulizia interiore. La Madonna dice anche perché c'è
questa morte senza speranza, perché: “in noi è morta la preghiera e la fiducia in Dio”. E quindi già in questo modo la Madonna ci dà
un rimedio, cioè, se noi siamo arrivati ad una morte senza speranza è perché in
noi è morta la preghiera, la preghiera che ci avvicina a Dio, la preghiera che
è come l'acqua di cui parla spesso la Regina della Pace, che bagna quel fiore,
il fiore della preghiera, il fiore della fede e impedisce che muoia.
Senza
la preghiera il fiore della fede muore, è come l'acqua che va data un po’ ogni
giorno, ma se noi lasciamo morire la preghiera, il fiore della fede muore,
appassisce e muore! Non c'è fiducia in Dio, non c'è fiducia nella Sua
Misericordia, non c'è lo slancio dell'abbandono, non c'è l'inginocchiarsi
davanti alla Croce per chiedere perdono dei propri peccati.
Di
fronte a questa situazione di schiavitù delle tenebre, perché questa è una
situazione di schiavitù delle tenebre in cui siamo soggiogati dal maligno, di
fronte a questa situazione esistenziale di morte, della seconda morte di cui
parla l'Apocalisse, Dio ha deciso di
farci Misericordia, Dio ci ha inviato Lei, Maria, per portarci la speranza e la
gioia. La speranza perché Dio ci può riscattare, ci può liberare,
spezzare le catene della schiavitù del male e ci può ridare la gioia, che è la
gioia di far del bene, la gioia della vicinanza con Dio. Dio è gioia, è una
gioia che tutti quelli che si convertono sperimentano.
Dopo
la descrizione micidiale con sei affermazioni cioè: “morte, senza speranza,
inquietudine, fame, non c'è preghiera, non c'è fiducia”, sei espressioni
che descrivono la nostra condizione esistenziale di desolazione, subito la
Madonna, di fronte a questa situazione, ci porta la luce, ci porta la speranza
dicendo - siete così ridotti, siete come quel viandante che il ladrone ha
spogliato di tutto - e il buon Samaritano, che è Cristo, invia la Madre in
questo nostro mondo: “perciò l'Altissimo mi permette”, è la Madonna che
chiede e Dio permette: “Dio mi permette di portarvi speranza e gioia”. Cos'è questa speranza
e questa gioia? E' Lei stessa Maria, fonte di speranza, fonte di gioia, perché Lei ci porta Gesù, che è la pace, che è la speranza e la gioia.
Quindi è questa la descrizione che ci dà
la Madonna in cui noi siamo, cioè - guardate in che stato vi trovate, siete
morti! Ma guardate che nonostante siate
in questo stato di morte e cioè di chiusura totale a Dio, Dio vi fa
Misericordia, Mi invia a voi perché vi faccia risollevare -.
Adesso inizia la seconda parte del messaggio, quella che tocca a noi.
Cosa dobbiamo fare di fronte alla nostra
situazione di desolazione, di fronte all'Amore di Dio che invia la Madre per
aiutarci? Che cosa dobbiamo fare? “Apritevi” - apritevi, non
voltate le spalle, non fate i sordi, non fate i ciechi, non fate i cani
arrabbiati che abbaiano contro i testimoni di Dio, contro i Profeti - “Aprite i vostri cuori alla misericordia di Dio”, cioè - Dio vuole
perdonarvi, ma apritevi al perdono, è il medico che vi porta la medicina,
accoglietelo! - “Apritevi”. Non è che ci
chiede chissà cosa: ci chiede di accettare
di venire guariti, ci chiede di accettare la medicina della Misericordia: “Apritevi!”, - aprite i vostri
cuori alla Misericordia di Dio – “e Lui vi darà tutto ciò
di cui avete bisogno”. Di cosa abbiamo bisogno? Abbiamo bisogno
del perdono dei peccati, della Grazia che santifica, abbiamo bisogno della
purificazione del cuore, abbiamo bisogno della pace, abbiamo bisogno della
gioia, della forza, abbiamo bisogno della luce: “Lui vi darà tutto ciò di cui avete
bisogno”, perché Lui è la forza, Lui è la pace, Lui è l'amore: “e riempirà i vostri cuori
con la pace, perché Lui è la pace e la vostra speranza”.
Di fronte alle sei espressioni negative:
”morte, senza speranza, inquietudine, fame, non c'è preghiera, non c'è fiducia” ci sono
quelle positive:”la speranza, la gioia, la misericordia e per ben due volte
c'è la parola pace.
Vorrei leggere questo messaggio nella
prospettiva dell'Avvento, anche perché la Madonna è sempre molto attenta ai
tempi liturgici e allora, cari amici, perché la prospettiva dell'Avvento?
Perché descrive la situazione esistenziale come quella di Giovanni Battista che
deve aprire le Vie del Signore, deve spianare le strade e deve preparare questa
via e chiamare alla conversione.
La Madonna è questo Giovanni Battista
nel tempo di Avvento che vuole spianare la strada di Dio perché possa arrivare
ai nostri cuori, perché ci porti quello che è il dono del Natale, la pace; Gesù
è la nostra pace. Per ben due volte c'è la parola pace in questo messaggio,
perché Lui è la nostra pace, la nostra speranza, ci sono proprio queste
endiadi, due volte la parola pace e due volte la parola speranza,
che sono le tematiche tipiche dell'Avvento.
Quindi la Madonna ci invita in questo
tempo d'Avvento ad aprire i cuori al Re della Pace, a Colui che ci dà tutto
quello di cui abbiamo bisogno, perché Lui è la Pace, Lui è la Gioia, Lui è la
Speranza!
Questo, cari amici, è il grande
programma dell'Avvento che comunque vedete che è racchiuso in due parole: “apritevi, aprite i vostri cuori alla
Misericordia di Dio”. Non riusciamo ad aprirli? Chiediamo la Grazia di aprirli! La
Grazia che Dio ce li faccia aprire, ma, già il chiedere la Grazia che ce li
faccia aprire, vuol dire che già abbiamo cominciato ad aprirli!
Coraggio, cari amici, non c'è bisogno di
spendere tante parole e su questo messaggio meraviglioso con programma
straordinario nel cammino di Avvento, c'è
solo da prendere una decisione.
Magari in questo periodo di Avvento, prendiamo
la decisione di pregare di più, di pregare in famiglia, di confessarci se non
siamo ancora in Grazia di Dio, e di fare un cammino di raccoglimento, di
fiducia in Dio, di affido alla Sua Misericordia, e contemplare l'infinita
Misericordia di Dio che si esprime in questo Bambino che viene così inerme,
così piccolo, così disponibile per noi.
Insomma tutto è racchiuso
nell'espressione: “Apriamo il cuore a
Dio”, poi, se cominciamo a pregare e ad affidarci, piano piano capiremo la
straordinaria ricchezza di questa espressione: “Apritevi. Aprite i vostri cuori alla
Misericordia di Dio”.
“Grazie per aver risposto
alla mia chiamata".
Siamo grati alla Madre per la Sua
presenza, perché ci indica la malattia
senza mai negarci la medicina, senza
toglierci mai la speranza, perché ci indica la via della gioia e della
pace!
N.B. Il testo di cui
sopra può essere divulgato a condizione
che si citi (con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it
indicando: “ Trascrizione dall’originale
audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it